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Le FORMAT CHARTS sono le classifiche settimanali di airplay che riflettono le attribuzioni delle emittenti per formato in base alla selezione oggettiva del FORMAT LAB. L’idea è semplice. La osservazione delle classifiche “unitarie” di airplay, rilevando il complesso di tutte le stazioni, in una certa parte può essere fuorviante. Il mezzo Radio è mirato e, come è stato studiato nella apposita sezione di L’ASTORRI LAB RADIO, vige l’equazione Target = Format. Quindi è utile in analisi di airplay analizzare le classifiche in base alla appartenenza delle stazioni al formato.
Grazie a EARONE!
Maurizio Gugliotta, patron di EARONE, ha permesso 100 settimane fa la sperimentazione delle FORMAT CHARTS che continua. Lo devo ringraziare per la partnership ASTORRI-EARONE. Tutte le mie raccomandazioni sono agli operatori delle Radio musicali di dotarsi dell’abbonamento a EARONE potendo lavorare sul client con la funzione “Organizza Emittenti” in cui riprodurre gli agglomerati di stazione per formato. Sono 8 formati al momento. E’ stato spiegato credo bene proprio qui. Per tutti gli altri c’è la possibilità di consultare una volta a settimana le classifiche.
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Cosa si è imparato fino ad ora dalle FORMAT CHARTS?
Punto 1 – Non è vero che le Radio suonano tutte la stessa musica – I detrattori del mezzo, un po’ sprezzanti, ci accusano di omologazione. Gli stessi brani su tutte le Radio, così raccontano. Considerando che l’analisi delle Format Charts è sulla base solo delle canzoni “correnti”, quelle degli ultimi 6-9 mesi, l’esperienza delle Format Charts lo smentisce. 8 formati, 8 culture diverse.
Punto 2 – Due formati hanno una differenza ancor più marcata da tutti gli altri – Il formato “Dance Rhythmic” e quello “Rock” hanno il tasso di devianza dalla media più elevato di tutti. Possibile affermare che la parte più fedele di questi ascoltatori potrebbe ascoltare con certa difficoltà gli altri formati. La Radio è una Repubblica; quelle 2 sono preziose regioni di confine.
Punto 3 – I formati Contemporary Hit Radio e Personality Radio hanno target di età simili ma differenze di sesso – Il primo è sulle femmine e il secondo sui maschi. La selezione delle CHR è effettivamente e sensibilmente sul fattore Hit del brano. E’ palese. Quella delle Personality ha lo spessore dato sia dalla considerazione maggiore dell’artista che dalla ricerca di lanci glamour.
Punto 4 – La musica italiana non ha più alcuna barriera ed entra ovunque, con limitazioni in 2 formati – I tempi della esterofilia nella selezione sono finiti. “Dance Rhythmic” e “Rock” limitano la inclusione di musica nazionale. Gli unici “resistenti”. Il genere italiano accede alle playlist con precisione millimetrica. I giovani che rompono gli schemi da un lato, i tradizionali dall’altro lato.
Punto 5 – Nei formati più adulti la quota di musica italiana sale con il crescere delle età – La attenzione dei selezionatori della musica dei formati “Adult Contemporary” e superiori per età è sempre più italica. Con progressione fortemente maggioritaria della nazionalità italiana nel caso del “Public + Oldies”.
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