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In questo caso con A-Stories si torna addirittura al 1989 e a quando una emittente che aveva già convertito se stessa da Radio Trasmissioni Lombarde a RTL 102.5 decideva di depositare il marchio HIT RADIO. E di farne il proprio vessillo, la propria idea, il proprio slogan e perfino il completamento della propria ragione sociale: RTL 102,500 HIT RADIO srl.
Lo slogan HIT RADIO avrebbe accompagnato RTL 102.5 fino al 2006, ben 17 anni di onorato e soprattutto vincente servizio fino al successivo passaggio all’ancora vigente VERY NORMAL PEOPLE. Tuttavia il suo motore concettuale ed editoriale sarebbe rimasto il cuore dell’emittente anche oltre il cambio di slogan.
Lorenzo Suraci e l’idea della HIT RADIO
Chi ha potuto cogliere la forza e la semplicità dell’idea di HIT RADIO, farla sua e sposarla così significativamente? Lorenzo Suraci già negli anni ’80 era un imprenditore, titolare insieme ad altri soci di 2 discoteche di grande successo in provincia di Bergamo, il “Capriccio Incontri” e il “Capriccio Due”. Questo tipo di impegno era di per sé già un’espressione di competenza nella musica, nell’intrattenimento, nel cabaret e soprattutto nella conoscenza delle persone e del divertimento.
A differenza di un’intera classe di suoi colleghi titolari di club che sono entrati nel mondo della Radio proprio in quegli anni Lorenzo Suraci aveva comunque un’area di competenza più estesa essendo titolare dell’unica agenzia teatrale ufficialmente riconosciuta in provincia di Bergamo. Egli aveva dunque una competenza specifica aggiuntiva di spettacolo grazie al management di artisti e all’organizzazione di grandi spettacoli anche al di fuori dei locali da ballo.
Sbagliando s’impara
Il primo tentativo Radiofonico di Lorenzo Suraci a metà degli anni ’80 non aveva avuto esito positivo. Aveva acquisito Radio Trasmissioni Lombarde da Leo Sporchia, storico fondatore e pioniere del 1975. Aveva realizzato per la sola provincia di Bergamo una Radio a programmi i cui protagonisti erano i suoi artisti di spettacolo e di cabaret. Aveva utilizzato di fatto il solo lato puramente artistico della sua attività, quello della agenzia di spettacolo. Dovette fermare tutto, non funzionava proprio. No ascolti.
A conferma che dagli errori, se non dai fallimenti, si può sempre imparare molto, decise che avrebbe preso in considerazione una seconda chance nella Radio, una seconda partenza. Solo potendo realmente intervenire su due fronti che aveva considerato i fattori di insuccesso. Quello dell’alta frequenza, avendone saggiato l’assoluta priorità, necessitava di focus specifico. Quello dell’idea di stazione, di una soluzione che potesse mettere insieme offerta di musica ma anche di spettacolo superando la semplice costruzione a programmi.
Così fu. E mentre la “Frequenza Nazionale 102.5” fu la risposta al primo tema, quella per il secondo fu la HIT RADIO.
Il momento della nascita di Hit Radio
L’idea di HIT RADIO nasce mentre siamo in auto, su una delle super-car rigorosamente da centinaia di cavalli che Lorenzo Suraci amava guidare ma possedere solo per pochi mesi. 1989. Casello di Agrate. Gli racconto così, verbalmente, qual è la mia elaborazione per l’Italia del modello della Contemporary Hit Radio made in the USA.
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Il concetto di flusso
Punto primo. Radio di Flusso che rompe con decisione lo schema trito e ritrito dei programmi con tutto il loro retroterra della solita liturgia. Le noiose sigle stra-ripetute e dei rilanci alla prossima puntata, sempre uguali e sempre alla stessa ora della giornata. Basta. Salta l’interfaccia programma.
La Radio di Flusso è una comunicazione diretta tra stazione e individuo in cui i conduttori comunicano in nome dell’emittente e creano contenuto e fanno accadere qualcosa in onda ad ogni loro intervento. Ciò deve essere bilanciato nel complesso dell’unica offerta complessiva, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Schema di offerta altamente permeabile che permette la creazione di inserimenti veloci anche di tipo informativo, di utilità e di interattività.
Selezione e programmazione della musica
Punto secondo. La musica deve essere scelta per un pubblico primario tra i 18 e i 34 anni, maschi e femmine, e deve essere caratterizzata dall’essere di successo. Quindi si trasmettono solo hit prevalentemente europee e italiane, in una modalità spettacolare che è resa dal cambio continuo di più variabili in gioco. Tra queste certamente la priorità del brano, il suo genere musicale e la sua energia.
Mai noia, mai piattume da sequenze musicali di tipo omogeneo. Cambio continuo è la regola. I brani devono essere rispettati nel senso che per ognuno deve essere definito il punto di uscita e ogni volta deve essere trasmesso esattamente fino a quel momento. Impedendo risolutamente ai conduttori di intervenire prima o di sporcarne comunque anche minimamente l’ascolto.
I crediti all’editore
Il punto primo e il punto secondo sono il seme della HIT RADIO. Tutto nasce con la mia esposizione e con una brusca frenata autostradale dai soliti 200 km/h (e oltre) con stop immediato sulla corsia di emergenza di Lorenzo Suraci. Mi guarda e afferma: “Questa idea è una bomba, ed è semplice per chi ascolta”.
Ancora oggi devo molti ringraziamenti a Lorenzo Suraci. A lui devo 5 anni di lavoro intenso e appassionato e soprattutto la realizzazione del mio primo sogno Radiofonico. Il quale serviva e serve intrattenendoli milioni di ascoltatori tutti i giorni.
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Caro Claudio,
è stata anche per me un’esperienza entusiasmante e altamente formativa.
Concordo con te “difficilmente replicabile”.