Una Radio nazionale, un significativo pezzo di storia della Radiofonia, passa nel corso del 1998 nel controllo del gruppo SPER. Ne segue uno sviluppo editoriale del concetto di esplorazione per il segmento dei giovani. 25 anni dopo ecco il backstage di un progetto per molti versi ancora attualissimo.

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RADIO ITALIA NETWORK, RIN o più semplicemente e originariamente ITALIA NETWORK, è un brand che ha caratterizzato profondamente una fase storica della Radiofonia in Italia dal 1982 al 2005. Chi non ricorda, ad esempio, “LOS CUARENTA” con Andrea Pellizzari tra i capisaldi on-air dei primi anni? Il programma culto della musica dance, l’alternativa più credibile al “Deejay Time” di Albertino. Sinonimo di ritmo e energia, l’emittente-mito dei target giovani ha vissuto fasi diverse a volte complicate con cambi di proprietà, sedi e modalità di offerta. Con integrità.

RADIO ITALIA NETWORK non ha mai perso credibilità presso l’intero mondo degli operatori di discografia e di Radiofonia. Ma soprattutto presso il pubblico, conseguendo ascolti in tutta la sua esistenza sempre di grande valore. Non è un caso che poco prima della cessazione voluta dall’ultimo dei suoi proprietari, il Radiofonicamente poco lungimirante gruppo RCS, ELEMEDIA, oggi GEDI, ebbe l’intuizione dapprima di fronteggiarla con il progetto M2O, per rispondere alla minaccia anche verso Radio Deejay, e poi alla sua chiusura di raccoglierne parte della eredità.

Il team di lavoro nel 1998

Il mio coinvolgimento nell’attività di RADIO ITALIA NETWORK dura per tutto il 1998 e coincide con l’acquisizione dell’emittente da parte del gruppo SPER di Gianni Miscioscia. L’obiettivo è progettare ed operarne lo sviluppo collaborando con una ricercatrice d’eccellenza, Barbara Fenati, e con lo station manager di allora, Michele Menegon. Sede operativa ad Argelato (BO). Per quanto mi riguarda si è trattato di un “dream team” cui sono ancora oggi legato da una grande affettività e riconoscenza. E i contributi di Marcello Crespi e Renata Cozzi. Utilissimi.

Il fatto che il team di progetto e sviluppo fosse caratterizzato dalla presenza di Barbara Fenati, un curriculum di esperienze nelle ricerche qualitative sui media senza paragoni, testimoniava quanto la proprietà intendesse mettere al centro l’orientamento al mercato e la focalizzazione sulle evidenze che giungevano dal pubblico. Il talento e tutta la vasta competenza musicale e Radiofonica di Michele Menegon garantivano oltre che una continuità ma anche la possibilità di crescita editoriale proprio nella creatività ma anche in convergenza con i dati di ricerca.

Si è trattato di una fase di successo che nel corso di un solo anno ha permesso all’emittente, per essere pragmatici, di passare da 1.100.000 a oltre 1.800.000 ascoltatori nel giorno medio in base ai rilevamenti di AUDIRADIO. Ma qual è stata la ragione per di questo successo on-air?

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La coerenza al valore di riferimento: l’esplorazione

L’evidenza strutturale più significativa che emergeva dalle ricerche qualitative era l’associazione del concetto di esplorazione nella musica a RADIO ITALIA NETWORK. Si trattava di un legame, oltre che di un bisogno, che riscontrava nei concept test una audience potenziale ulteriore, più vasta. Abbiamo lavorato pertanto per salvaguardare e sviluppare il valore della esplorazione e renderlo ancora più ingaggiante nell’offerta complessiva della stazione. Un approccio alla fase di progetto in modalità “mission based”. Si parte dal valore di riferimento, lo si declina in Radio.

Ciò avrebbe portato in base al progetto di ricerca a un posizionamento differente, unico e pure vincente. Una scelta condivisa dal gruppo di lavoro che Gianni Miscioscia aveva composto. E a questo proposito erano state coinvolte poi anche altre figure professionali interne al gruppo e di primissimo ordine. Marcello Crespi e Renata Cozzi, che all’epoca assolvevano alle funzioni di direttore commerciale e marketing di SPER. Mentre il gruppo espandeva la copertura FM si è operato sui programmi, mantenendo e sviluppando i pezzi forti e innovando dove necessario.

Tra i programmi storici si confermarono sviluppandoli:

LOS CUARENTA con Roberto Lezzi (aka Ilario Albertani) dalle 14 alle 17.
MAGAZINE con Paola Testa dalle 17 alle 20.
SATELLITE con l’inserimento di Davide Giordano dalle 20 alle 23.
SENSORAMA (jungle, trip hop e ambient).
100% RENDIMENTO con Christian Hornbostel,
DECODER con Aky Tune,

E poi SUBURBIA, ENERGIE, VAN, SPORT & MUSIC, MASTER MIX e BACK&FORTH.

Si ridisegnò il lato debole nell’offerta, quello tra le 5:00 e le 14:00, originando programmi come

RADIOSVEGLIA con Mario Caminita.
MATTINATISSIMA con Luciana Biondi
CLUSTER con Nicola Villani. 

La Musica e la Comunicazione

E che musica! Dance commerciale, rhythmic pop in primis ma esplorazione continua in tutti i segmenti urbani e di tendenza. Sì, la musica di tendenza si ascoltava su RADIO ITALIA NETWORK. Su questo non ci sono stati dubbi. Il coraggio di innovare non si fermò al prodotto ma si spinse anche alla comunicazione. Lavorammo con una sub-agency del gruppo YOUNG & RUBICAM dove operavano i celebri creativi che avevano prodotto il claim per Yogurt Mueller “Fate l’amore con il sapore”.

Non fu una scelta facile, ci volle coraggio, ma alla fine si approvò la loro proposta di claim “Suck The Music” che intendeva comunicare come RADIO ITALIA NETWORK si ponesse alla sorgente della musica illustrandolo con capezzoli catturati dal mondo animale. Certamente una campagna trasgressiva e di impatto. L’affissione funzionò e se ne discusse non poco. Di pari passo allo sviluppo Radio fu proposto inoltre un sofisticato sistema di “multi-casting”, senza purtroppo il tempo di realizzarlo.

Provocazione 2023. Al di là del fallito tentativo di rilanciarne il brand in modo speculativo ad opera del gruppo Next dal 2009, la RADIO ITALIA NETWORK versione 1998 è un progetto di base ancora attualissimo sia nel concetto che nell’esecuzione.

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