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Fine del 2001. Sono lo station manager di RDS da qualche settimana. Abbiamo rivoluzionato la stazione da poco attraverso l’avvio di una fase di “Restaurazione Innovativa”. Dopo un anno de “La Radio Totale”, che aveva spostato l’attenzione sui programmi e sulla conduzione, la musica torna ad essere il centro dell’offerta editoriale di RDS ma in una modalità originale. Nuovi clock aggiornati, i 4 grandi successi in sequenza mixata e tante novità. La scelta del “pop moderno” rende il sound distinguibile. La Radio suona veramente alla grande. Grazie a conduttori al top.
Mentre la Radio vola all’ascolto con tempi dosatissimi nel mix delle componenti editoriali, resta un problema da risolvere. Dalle 7 alle 9 il Morning Show di RDS si chiama “Alto Godimento” ed è condotto da quei mattacchioni di Charlie Gnocchi e Joe Violanti. Gag, sorrisi, sketch e risate. Previsti con loro 120 minuti per un risveglio energetico per gli ascoltatori. C’è però un blocco. Per gli accordi sottoscritti con lui, alle 8:30 che coincide con il momento clou dello show, Enrico Mentana si collega per una rassegna stampa della giornata della durata media di 15 minuti.
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Dal problema all’opportunità
Enrico Mentana non si discute. All’epoca era direttore del TG5 e comunque apprezzatissimo per equilibrio e intelligenza. Ritenuto dai più, me compreso, il giornalista numero 1 in Italia. Prestigioso averlo a bordo di una Radio di flusso come RDS. Il problema non era ovviamente lui e nemmeno la sua capacità di rendere Radiofonicamente. Lo scoglio era il format e la sua durata. Quei 15 minuti di rassegna stampa erano il frutto precedente di una Radio differente, basata sui programmi. La domanda era dunque: possiamo portare Enrico Mentana nel flusso?
Correttamente ci si applicò e si fecero riflessioni. Tra l’editore e me, tra me e i colleghi della Riunione Stazione. Il gruppo dei responsabili che tutti i giorni alle 12:00 era in riunione con me per discutere di tutte le attività. Era un peccato che Enrico Mentana fosse in onda una volta soltanto e per tutto quel tempo. Sarebbe stato più efficiente avere 3 sue mini-rubriche e non collocate nella fascia tipica del “Morning Show”. Bisognava poi trovare un’idea di format in modo che non andasse in onda in modo posticcio ma all’interno di un’idea tagliata su misura.
Giunse poi l’idea del nome dalla durata prevista e auspicata dei suoi spazi. i GR di RDS erano stati compattati a 2 minuti e 30 secondi. Gli spazi di approfondimento non avrebbero dovuto avvicinarsi a quella durata. Pensai “100 secondi” come il 100 che è in “100% Grandi Successi”, lo slogan a tutt’oggi di RDS. E si completò con “100 secondi con un Direttore di Successo”. Tre edizioni: 9:20, 10:20, 11:20. Il nostro progetto di portare Enrico Mentana nel flusso ci vedeva tutti convinti. Ora si trattava di coinvolgere lui. “Claudiuccio, vai tu da Enrico e spiegarglielo”.
La visita a Enrico Mentana al TG5
Eduardo Montefusco, con un radicato sentimento di amicizia che lo legava e credo lo leghi ancora oggi a Enrico Mentana, preferì delegare me a presentargli la nostra visione del suo impegno nel flusso di RDS. Era una proposta nettamente nuova e differente dall’esistente. Fissiamo un appuntamento e il Direttore mi chiede di raggiungerlo nel suo ufficio al TG5 in suoi orari meno tesi. E meno male. In 2 ore seduto di fronte a lui sono riuscito a parlargli in modo complessivo per 10 minuti. Interruzioni di tutti i tipi, l’arco costituzionale al telefono.
Più volte e di fronte a telefonate di personaggi centrali nella vita politica e istituzionale gli chiedo con un cenno se preferisce rimanere da solo. Mi propongo di uscire dall’ufficio. Lui nega. Stai qui. Gli spiego a rate il flusso di RDS e come lo vedremmo meglio al suo interno. Comprende tutto al volo e gli piace molto. “Claudio, non mi cambiate il compenso, vero?”. “No Direttore, assolutamente no”. ” Bene, procediamo!”. E così nasce “100 secondi” che ha brillantemente raggiunto e superato i 20 anni con Enrico Mentana, una istituzione di RDS.
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