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Qui c'è più di una denominazione tecnica. Cosa sono e come si originano i formati? Due casi eccellenti: RADIO ITALIA e VIRGIN RADIO-

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Avviso agli studenti, ma anche agli operatori Radiofonici. La definizione del formato che è nel titolo non è rintracciabile sui testi sacri della Radio. E nemmeno su quelli profani. E’ il frutto semplice di una mia conversazione negli USA con un giornalista eccellente. Tanto da svolgere negli anni ’90 la funzione di presidente della R.T.N.D.A. (Radio and Television News Director Association), dal 2010 rinominata R.T.D.N.A. Gary Hanson mi concesse un incontro di conoscenza nella sede di Washington, DC. Scomparso in questi giorni. R.I.P.!

In soli 30 minuti di incontro Gary fulminò la mente e il cuore dell’operatore Radio italiano che aveva di fronte con la proposizione di due rivoluzioni culturali, almeno per lui, sia pur già station manager di RTL 102.5. Primo. La R.T.N.D.A. è contraria nel modo più assoluto alle proposte da parte del Governo Federale di creare l’Ordine dei Giornalisti. Un motivo? Sarebbe il modo del potere per controllare l’informazione negli USA. Copernico in Radio. Il sole è la libertà della informazione e delle persone nel lavorarla e nel diffonderla. Gulp!

Secondo. I formati Radiofonici non sono così arbitrari nella genesi e nella riconoscibilità. Si tratta di “creazioni da scarsità”. Esiste un bisogno di ascolto, sotto la forma di contenuti di musica, di informazione o di intrattenimento? La stazione Radio che si erge a difensore e rappresentante di quei valori ha creato un formato. Ciò, a me, giunse 30 anni fa come un raggio di sole in mezzo a un cielo completamente coperto. E ancora oggi posso valutare la sintesi di Gary come la migliore alla prova del tempo, dei fatti e di tutti i possibili casi.

I 2 casi scolastici di formati in Italia

La bellezza della definizione del formato quale “creazione da scarsità”, di un bisogno del pubblico che non ha ancora cittadinanza nella Radio, sta nella visione primordiale di una domanda (la scarsità) e di una offerta (la creazione). E’ una condizione in cui l’intuizione come la ricerca hanno un ruolo fondamentale. Non desidero occuparmi almeno qui dei “miei” formati. CHR di RTL 102.5 e RDS, News/Talk di RADIO 24, ecc. Non la suono e non la canto. Ci sono 2 casi grandissimi di formato e con approcci differenti. Fanno scuola.

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Il caso “semplicità e genialità”: Radio Italia

Nel 1982 suonavamo in tantissimi, c’ero anch’io, la musica internazionale. Malati di Radio Luxembourg e delle classifiche statunitensi di Billboard. Anni di importazione dei dischi e da tutto il mondo, che finivano direttamente sulle puntine Stanton dei giradischi Technics o Denon nei programmi in Radio. Suoni spesso molto “duri”, come quelli della New Wave di origine britannica. Rivoluzioni per l’epoca che ora ci sembrano pop. Mania internazionale, dilagante in Radio. La musica italiana, lontana dal resto del globo, limitata o parcheggiata.

A fronte dello scenario apocalittico per chi amava i generi più adulti e meno compulsivi, un gentile signore, un orchestrale di nome Mario Volanti, decide che è il momento adatto di far partire una Radio rivolta alla presupposta “scarsità”, agli ascoltatori preferenziali di buona musica italiana. E’ il 1982. Il progetto semplice a cui offre subito una risonanza pazzesca di brand con un naming enorme è RADIO ITALIA. E lo slogan “Solo Musica Italiana” è figlio di quella origine ma è ancora oggi il vessillo di chi ha preferenze sulla produzione in lingua.

Il caso “ricerca e progettualità”: Virgin Radio

Per anni i commerciali della Radio hanno pensato che le Radio Rock non avrebbero avuto spazio nell’audience e mercato tra i pubblicitari. Il caso antico di PETER FLOWERS nella metropoli milanese in un certo senso offriva un assist. Oltre al fatto che Mondadori aveva rinunciato a sviluppare ROCK-FM, brand originale e pronto all’espansione. Ma poi arriva lui, Super Alberto. Il gruppo di Alberto Hazan nel 2007 è già titolare di RADIO 105 oltre che di RADIO MONTECARLO. E incorpora asset di frequenze da parte del socio RCS.

Ha l’hardware per la terza nazionale. Super Alberto studia, fa lavorare gli istituti di ricerca. Numeri alla mano, una Radio Rock spacca, e pure velocemente. Cerca comunque un brand che acceleri in modo vincente l’associazione tra il Rock e il suo pubblico. Ecco l’accordo con Branson per l’uso di “VIRGN”. Investe milioni di euro in comunicazione. Prima ricerca: 1.800.000 ascoltatori nel giorno medio. Il dato è pazzesco per una start-up. Questo è il vero capolavoro di Alberto Hazan che ha completato il gruppo con un grande apporto di MOL.

Photo Credit: iStock.com

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